L’opera d’Arte
Ho raccolto qui alcuni pensieri che condivido e a cui cerco di ispirare il mio lavoro
L’artista, come scrive R. Guardini, non coglie semplicemente la cosa che gli sta davanti ma dalla sua apparenza ricava (cerca di ricavare) l’essenza; allo stesso modo emerge, nell’incontro, anche la propria essenza . Essenza che non è l’io personale. Ogni autentica opera d’arte, anche la più piccola, è come un mondo, uno spazio in cui l’uomo può entrare, in cui può respirare, muoversi e trattare con le cose e gli uomini fattisi aperti.
Per dipingere occorre perciò mettersi in silenzio, raccogliersi, aprirsi, guardare e assumere in noi l’essenzialità. L’arte ha quindi un carattere religioso, indipendentemente dai contenuti.
La bellezza appare quando l’essenza dell’oggetto e l’essenza dell’uomo giungono a chiara espressione… Allora è superata ogni “pesantezza” del contenuto e del materiale, tutto è vivo, leggero, tutto è “FORMA”. È bellezza perché tutto parla fino alla più piccola linea e all’ultimo colore (e niente è superfluo, e niente è fuori posto). In questo senso nell’opera la forma è tutto.
Una gigantografia che presenti stagioni dell’anno ed età dell’uomo,…epoche storiche e personalità influenti, mancherebbe di quella forza capace di render presenti; la sedia di van Gogh, sul misero pavimento di mattoni, la possiede. Attorno ad essa risuona la totalità del tutto.
(Da Romano Guardini. L’opera d’arte. Morcelliana)